inclusione

Progetto Busy: una rete istituzionale per informare e orientare gli operatori del privato sociale

Firmato l’accordo di programma tra Asp di Trapani e i Comuni siciliani aderenti che consentirà l’avvio dei lavori di Busy, il progetto Fami di capacity building, il Fondo asilo, migrazione e integrazione del Ministero dell’Interno cofinanziato dall’Unione Europea. Il nome Busy ricalca lo slogan Building capacities for Sicily e ha lo scopo di sviluppare nel territorio siciliano le competenze della pubblica amministrazione relative all’accoglienza, orientamento e inserimento sociale dei migranti attraverso la creazione di sportelli dedicati.

Il progetto coinvolge una rete istituzionale di sette enti collaboratori coordinati dall’Asp 9 di Trapani quale ente capofila: i Comuni di Corleone, Marsala, Palermo, Pantelleria, Siracusa, a cui si aggiungono il Cefpas (Centro per la formazione permanente e l’aggiornamento professionale del servizio sanitario Sicilia), che si occuperà del Piano operativo di formazione, e l’Anci Sicilia (Associazione nazionale dei Comuni siciliani). Quest’ultima sarà parte attiva nell’opera di consolidamento della rete partenariale e nella rilevazione dei fabbisogni del territorio.

“Quel che guida la nostra azione – afferma Antonio Sparaco, responsabile del progetto e direttore facente funzione dell’Uoc Centro Salute globale Asp Trapani – è una visione del futuro in cui valori quali uguaglianza, pari opportunità, accessibilità ai servizi ed emancipazione dei soggetti più deboli siano una realtà consolidata. Per farlo vogliamo dotare gli operatori del pubblico e, indirettamente, quelli del privato sociale di quegli strumenti necessari per rendere ogni cittadino o ospite integrato, consapevole e capace di vivere autonomamente la cosa pubblica”.

A questo scopo, ogni Comune attiverà uno sportello gestito da tre professionisti scelti, a seconda delle esigenze specifiche dell’ente e del territorio, tra le figure di assistenti sociali, psicologi, pedagogisti e legali. Questi sportelli diventeranno un punto di riferimento per i tutori di minori e i mentori di neomaggiorenni, ma anche i responsabili di strutture, di centri di accoglienza, case famiglie e strutture che a vario titolo ospitano migranti, come supporto informativo e orientativo ai servizi per le esigenze cui dovessero andare incontro.

Come detto, il progetto Busy appartiene all’obiettivo nazionale 3 di capacity building. Potenziare le capacità e competenze del personale della pubblica amministrazione e i servizi offerti e la loro accessibilità è dunque la finalità essenziale. Un personale ben formato e ancora più competente potrà così accompagnare gli operatori del privato sociale nel loro lavoro, tenendo conto che il soggetto ultimo a cui ci si rivolge è lo straniero, la cui inclusione è nell’interesse di tutti, per una società sempre più armonica e coesa.

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